domenica 29 gennaio 2012

IL GRILLO PARLANTE

"Ma come, altra carne al fuoco? Non ti bastava La Galaverna e decine di altri progetti che non porterai mai a termine?...Adesso pure Pinocchio!"  Il Grillo Parlante ha una vocina petulante e ossessiva che finisci per odiarlo.
Se lo uccidi con una martellata la sua schifosa ombra continuerà a parlare, questo è sicuro.

E'  lo stesso Grillo Parlante a rammentarmi di quel tronco con un chiodo arrugginito al posto del naso che disegnai per il numero 6 della rivista Hamelin.

(Il tronco ricompare ancora una volta nel primo volume di Walt...Era sempre lui, Pinocchio sotto mentite spoglie?)

Mah...

Quando la settimana scorsa mi sono messo a rileggere il libro di Collodi mi sono chiesto perché non mi fosse venuta prima la voglia di illustrarlo.
Ho già fatto una decina di tavole, ne seguiranno altre.
Per adesso vi posto queste due.



 

domenica 15 gennaio 2012

ANDARE AL TERREMOTO

Io ci sono stato a Banduna, e l'ho pure disegnata. Dall'alto, s'intende, che scendere a Banduna è solo per chi non ha niente da perdere o per chi invece ha già perso tutto. Villaggio di malfattori.  Una sola parola fuori posto e sei morto.

Quando Alessandro mi ha consegnato i primi tre capitoli pensavo si trattasse di letteratura, parole in fila da leggere davanti al camino acceso mentre fuori scioperano i taxisti. Mi sbagliavo.  Banduna sono tanti frammenti di un sogno che settimana dopo settimana diventa più verosimile. 

Da quassù sembra quasi bella. 




 

Dal sito della Feltrinelli:


Banduna.
Un luogo, una leggenda.
Un romanzo che cresce a vista d’occhio come una pianta, una strada che si disegna passo dopo passo.
Il primo passo è anche la prima puntata, dove si costruisce un mondo che forse non è esistito, ma sarebbe stato possibile.
Gli anni sono quelli dell’Italia del brigantaggio.
Ma non cercate su una mappa i luoghi che attraverseremo.
Due viandanti, una mulattiera, un’estate che finisce e una grande storia che comincia.
E che subito ci porta via e ci convince, insieme ai suoi protagonisti, ad “andare al terremoto”.
.
Guardando a Charles Dickens che pubblicava sul “Morning Chronicle” – il mezzo più popolare per il più popolare degli scrittori – Alessandro Mari (Premio Viareggio 2011 con Troppo umana speranza) rinnova con inchiostro digitale la tradizione del romanzo a puntate.
Banduna nascerà settimana dopo settimana, con lo stesso ritmo con il quale voi lo leggerete.
E’ un viaggio che ha una meta, ma che potrà subire deviazioni impreviste anche in base alle vostre suggestioni, idee, reazioni.
Sì, perché voi leggerete Alessandro Mari e Alessandro Mari leggerà voi.
Nel libro lo spazio di scrittura è suo, qui è vostro: lasciate i vostri commenti proprio qua sotto, su questo sito.
Il dialogo è aperto e nessuno sa esattamente cosa succederà a Banduna.
Lo scopriremo insieme.
Banduna è antichissimo, perché riprende un’idea che sta alle radici di molti grandi romanzi ottocenteschi.
Banduna è nuovo, perché è reso possibile solo dalla distribuzione digitale.
Un romanzo di questo tipo prima, semplicemente, non sarebbe stato possibile.
Oggi si può fare e la sua casa è Feltrinelli Zoom.
“Zoom fonda un paese nuovo. E dentro i suoi confini possono abitare storie clandestine – sans papier, per dire così. Meravigliosamente bastarde.”
E se lo dice Alessandro Mari c’è da fidarsi.
Buon viaggio a tutti.



Alessandro Mari (Busto Arsizio, 1980) vive a Milano e si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Ha lavorato fin da giovanissimo per l’editoria come lettore e ghostwriter, attualmente traduce e collabora con alcune testate nazionali nelle pagine culturali. Ha esordito come narratore con Troppo umana speranza(Feltrinelli, 2011), col quale ha vinto il Premio Viareggio Rèpaci 2011, il Premio Kihlgren Opera Prima 2011 – Città di Milano e il Premio Massarosa 2011; è stato finalista al Premio Alassio 100 Libri – Un autore per l’Europa 2011. Banduna è la sua seconda prova narrativa.
Vai su banduna.feltrinelli.it

lunedì 9 gennaio 2012

CRONACA ABBASTANZA VERA

Continuo a scansionare il mio cervello alla ricerca di elementi utili al fine della storia, vedi ambienti, personaggi e cose di questo tipo. Un'altro schizzo da La Galaverna, un pezzo di paese, o villaggio, come vi pare.




giovedì 5 gennaio 2012

CARA DROGHA

“… Se non mi sono mai accostato alle droghe, è perché ho la fortuna di avere la vita riempita da tante cose.
Quindi, secondo me, il nostro sforzo deve essere quello di riempire la vita dei nostri giovani di tante passioni in modo che non sentano il bisogno di ricorrere a quella “robaccia” lì…”
Franco Simone



Ricevo e pubblico questa e-mail di Simona Bellone, l'autrice dell'articolo e dell'intervista fatta a Franco Simone da cui ho tratto la frase sopra citata.

Salve,

volevo segnalare che Franco Simone nel suo Official stamane,
le ha fatto i complimenti per la sua vignetta,
citando anche il mio articolo che chiarifica 
che la canzone è stata ispirata da una esperienza altrui e non personale,
oltre che sia una canzone di fama internazionale:


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A proposito della mia “Cara droga”: Il lavoro di Marco Corona, un bravo vignettista:
http://marcuzzo.tumblr.com/post/15345986515/cara-drogha-on-flickr-if-i

il sito con i commenti di Simona Bellone:
http://ilcanguropugilatore.blogspot.com/
…e la sua risposta diretta
http://simonabellone.tumblr.com/

Buona giornata!
Franco
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lunedì 2 gennaio 2012

PANTERA ROSA DI CAPODANNO

Ho trovato l'anno appena trascorso scomposto sopra il tappeto, sul pavimento, aveva assunto la forma di una pantera rosa di pezza e mi chiedeva solo una cosa, di sparargli un proiettile in testa, come si fa con i cavalli moribondi.